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Niger, UNHCR e Fondazione Milan insieme per il progetto “Sport come terapia”

Prosegue l’impegno di Fondazione Milan insieme all’Agenzia Onu per i Rifugiati (UNHCR). La nuova collaborazione prevede la costruzione di aree sportive all’interno del centro di accoglienza in Niger per rifugiati evacuati dalla Libia

Fondazione Milan ha deciso di sostenere “Sport come terapia”, il progetto di UNHCR che permetterà ai rifugiati evacuati in Niger dalla Libia di praticare attività sportive con funzioni terapeutiche mirate al superamento dei traumi vissuti. Fondazione Milan ha, infatti, generosamente finanziato la costruzione di aree ricreative e sportive all’interno di un centro di accoglienza in fase di realizzazione a Niamey, in Niger. In particolare, grazie al finanziamento, saranno realizzati un campo da calcio dotato di tribune, un campo da basket e uno da pallavolo e pallamano.

I beneficiari del progetto sono principalmente rifugiati provenienti dal Corno d’Africa che UNHCR ha evacuato dai centri di detenzione in Libia. Si tratta di persone vulnerabili, prevalentemente giovani, che hanno subito violenze e torture. Molti fra loro presentano le conseguenze di profondi traumi, per questo l’obiettivo del programma è di aiutarli, attraverso lo sport, a socializzare e recuperare fiducia e autostima.

“Fondazione Milan da quasi 10 anni è uno dei nostri principali donatori,” commenta Laura Iucci, Direttore della Raccolta Fondi di UNHCR Italia. “L’impegno di Fondazione Milan ha generato un impatto concreto e positivo nella vita di migliaia di rifugiati, soprattutto per i bambini. Siamo inoltre molto felici e fieri di questa nuova collaborazione che ci auguriamo possa aiutare tanti rifugiati a lasciarsi alle spalle i traumi subiti e che favorisca una loro migliore integrazione sociale”.

“Lo sport esprime il più alto dei suoi valori quando porta i giovani a stare insieme e a sorridere,” ha dichiarato Paolo Scaroni, Presidente di Fondazione Milan. “Con un campo di calcio o un campo di basket possiamo aiutare chi è rimasto indietro. Questa metodologia è la base del lavoro di Fondazione Milan, per sviluppare iniziative concrete in cui lo sport genera benessere, equità e inclusione sociale. I rifugiati hanno il diritto di poter guardare con speranza al futuro. Siamo a fianco di UNHCR per questo”.

“L’attività sportiva permette ai nostri beneficiari di socializzare e di sviluppare al meglio il loro potenziale e le loro qualità umane, rafforzando al contempo la capacità di dialogo e lo spirito di collaborazione e favorendo una piena integrazione sociale,” spiega Alessandra Morelli, Rappresentante UNHCR in Niger. “Per questo siamo davvero grati a realtà come Fondazione Milan che ci sostengono nel nostro lavoro che mira a riaffermare la dignità della persona”.

Ben consapevole dell’importanza dello sport per il benessere individuale e la coesione sociale, Fondazione Milan è a fianco di UNHCR dall’estate del 2010. Nel biennio 2014-2015 la onlus rossonera ha finanziato un importante progetto legato allo sport dedicato ai bambini rifugiati siriani in Libano e nel 2016 ha garantito a 90 bambini siriani rifugiati in Libano l’accesso a scuola.

Il Niger ha messo la solidarietà al centro della sua azione politica. Dalla fine del 2017, collabora con UNHCR al Meccanismo di Transito di Emergenza (ETM), un programma che mira a fornire assistenza salvavita attraverso l’evacuazione temporanea dei rifugiati dai centri di detenzione libici in attesa di essere reinsediati in paesi terzi. 
Ad oggi, sono state già evacuate dalla Libia oltre 3.000 persone, di cui più di 2.600 in Niger.

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